Mi son chiesto, in questi giorni, come avrei potuto far arrivare
l'augurio natalizio agli amici che frequentano il mio blog
e alle persone che in qualsiasi modo arrivino qui e altrove,
forse mentre sono in ricerca nel mondo dell'arte in generale.
Ho scelto parole tratte da Biolcalenda, scritte da Filippo Zaccaria,
propongono una riflessione che mi piace condividere.
" In attesa dell’inverno, che comincia quando il sole sembra morire e la notte predominare, dove anche la vegetazione pietrifica nel gelo e riduce al minimo i processi viventi, invitandoci al letargo, all’interno, al coperto, al calore animale, è allora che sorge in noi una scintilla di consapevolezza. Come una gemma in attesa di sbocciare, in ogni uomo può esserci la coscienza dell’Io, se non viene negata dall’egoismo dell’avere un corpo materiale da estendere e confondere con le cose possedute.
Certo, se non confuso, con l’istinto animale che ci spinge a grufolare a quattro gambe alla ricerca di piaceri perduti o sognare di perfezioni vitali, di civiltà utopiche senza tempo. Togliendo tutto ciò che distrae, come l’inverno ci invita a fare, senza colori sgargianti, senza luminarie potenti, senza abbondanza e senza sbornie, ma in perfetta sobrietà è possibile contemplare la rinascita dell’essere eterno che è in noi.
Oggi, ora, in questo tempo sfavorevole e inopportuno, quel delicato e inesperto essere che è in noi può nascere e svilupparsi nel Sé spirituale. Tutto il mondo che lo circonda gli renderà omaggio riconoscendolo come Re, atteso da lungo tempo nei miti.
Il cervello si metterà a sua disposizione come strumento materiale del pensiero, l’anima con la sua sensibilità, razionalità e coscienza aprirà i tesori dell’inconscio. Persino la vitalità sarà stimolata a rendere memoria della vita passata costellata di errori e sconfitte da cui trarre insegnamenti preziosi.
Buon Natale. "