Mi farebbe piacere...

Ciao e benvenuta/o in questo Blog. Mi piacerebbe tu esprimessi un pensiero sul mio mondo di colori. GRAZIE.

OSCILLARE

(Hermann Hesse) - "Già fin d'allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l'incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l'autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talaltra come segno di merito."

venerdì 30 maggio 2014

Tavolozza di Primavera


Fragili aperture - Acquerello 2010

"A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, 
spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, 
così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto 
per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose 
ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta 
provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria 
gli scorreva accanto senza toccarlo. 
Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava 
coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, 
li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, 
con la fonte dell'essere suo, egli non era presente a queste cose. 
E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò 
che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione 
di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, 
di vivere realmente, di agire realmente e di godere 
e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore."

(frase postata da: B. Summer, in Frasi & Aforismi (Libri) - 
dal libro "Siddharta" di Hermann Hesse)
da PensieriParole frase postata da: B. Summer, in Frasi & Aforismi (Libri)riparole.it/aforismi/libri/frase-122803?f=a:445>

giovedì 15 maggio 2014

Colpa del vento?

 
  
Nel fitto del bosco - Acquerello 140514

Potrei addossare tutta la colpa al vento
che mi penetra e scombussola villano,
indifferente come troppe volte al danno
che le sue sfuriate possono provocare.
Potrei mitigare il senso di colpa, ricomparso,
semplicemente accogliendo il mio difetto
di cercare rifugio attraverso il sentiero
più breve, diretto e ben conosciuto: 
schizzare verso la montagna e intrufolarmi
nel fitto del bosco, nell'intrico dei rami
e dei cespugli, sfuggendo così ad altri richiami,
a desideri abbaglianti come Sirene, a sogni 
che sto abbandonando senza convinzione.
Oppure posso domandarmi come graffiare,
con gusto, uno strano fondo di cielo confuso
e rimanere curioso per quanto ne potrà uscire.
Per la prima volta decido di prendere in mano
lo stick water-soluble di ArtGraf, dono
ricevuto l'estate scorsa a Bagni Froy.
Mi sollecita senza dubbio quella piccola scritta
"... e vai!"
Il resto succede mentre ascolto ripetutamente,
senza stancarmi, note e poesia di Battiato:
... La follia fu quella che fu...

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