La notte si annuncia - Acquerello 2012
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Mi sono imbattuto in questo scritto
mentre cercavo parole colorate
da accostare al mio acquerello.
Lo copio qui come spunto di riflessione,
magari a qualcuno piacerà leggerlo.
Non si dà amore senza possibilità di tradimento, così
come non si dà tradimento se non all'interno di un rapporto d'amore. A
tradire infatti non sono i nemici e tanto meno gli estranei, ma i padri,
le madri, i figli, i fratelli, gli amanti, le mogli, i mariti, gli
amici. Solo loro possono tradire, perché su di loro un giorno abbiamo
investito il nostro amore.
Il tradimento appartiene all'amore come il
giorno alla notte.
Non è infatti vero giorno quello che non
conosce la notte, e perciò concede una vita e un amore solo là dove ci
possiamo fidare, dove siamo al sicuro, compresi, contenuti e contenti,
dove non possiamo essere feriti e delusi, dove la parola data non è mai
ritirata.
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Amore è cosa intricata, perchè sempre ci confonde e
non ci si chiarisce se si ama l'altro o si ama la relazione, se si
soddisfa il nostro bisogno di sicurezza o il nostro bisogno di felicità.
Oppure si vuole la felicità, ma non la sua noia. Amore è un gioco di
forze dove si decide a quale dio offrire la propria vita: al dio della
felicità che sempre accompagna la realizzazione di sè, o al dio della
sicurezza che molto spesso si affianca alla negazione di sè.
Una cosa è certa: che nella relazione, nel
"noi" non ci si può seppellire come in una tomba. Ogni tanto bisogna
uscire, se non altro per sapere chi siamo senza di lei o di lui. Solo
gli altri, infatti, ci raccontano le parti sconosciute di noi. Gli
altri, se li lasciamo parlare, senza soffocarli con il nostro bisogno di
conferme che di solito, sbagliando, siamo soliti chiamare bisogno
d'amore.
(“Le cose dell'amore” di Umberto Galimberti).