Case abbandonate - Acquerello
Ci piaceva, negli anni giovanili, tra amici, muoverci insieme
lungo le valli e i pendii dei nostri splendidi monti.
L'esplorazione era continua, anche d'inverno,
quando la neve ci poteva mettere in grande difficoltà.
Non potevamo allora attrezzarci in modo adeguato,
ma non era certo quello un problema.
Bello invece condividere passi di fatica dentro una bellezza
sempre nuova, magica se avvolta nel candido mantello nevoso.
Si scattava qualche foto, una era la piccola fotocamera, quando c'era,
e le foto in bianco e nero non mancavano di fascino.
Da una di esse, che fissa poche e misere case abbandonate,
lungo la salita che da Casotto porta sull'altopiano di Asiago,
ho tratto spunto per questo acquerello eseguito lungo gli anni '90.
La carta è Vang, consigliata dal M° Otello e spesso utilizzata
in quegli anni intensi, percorsi da un profondo desiderio di colori.
Posso definirla 'opera acerba' ma è piaciuta molto a Sara,
che l'ha tenuta con sè per molti anni nei suoi vari spostamenti.
Anche per lei la valle e i monti sono un ambiente molto amato.
Lascio dunque qui, nel silenzio di questi luoghi, il mio augurio sincero: