Venezia - Acquerello 140510cm. 33 x 49
L'occasione ci è stata offerta dalla presentazione del libro "Sotto l'albero di Giuda" di Bianca Silvestri -
Edilet - che mostra in copertina un mio disegno ad acquerello. Un regalo per me e pure per il compleanno di Cate.
Il desiderio di ritornare insieme a Venezia ci abitava da molto, ma quel misterioso meccanismo perverso che impedisce alle persone di andare oltre i quotidiani confini riusciva incredibilmente a prevalere.
Siamo partiti col brutto tempo, in auto fino a Thiene, poi in treno, coincidenza perfetta a Vicenza.
Dalla stazione S.Lucia siamo usciti veloci, emozionati, nella luce diffusa e dentro il movimento vivo della gente. Sul vaporetto 42 via verso Fondamenta Nove. Da lì una signora gentile ci ha accompagnati fin davanti all'ingresso del B&B, scelto in posizione strategica di Cannaregio, a ridosso del sestiere di San Marco. Pomeriggio a Rialto e Mercato del Pesce. Del mercato, già chiuso, l'odore ancora acerbo ci ha fatto compagnia quando la pioggia improvvisa ha fermato i nostri passi lì sul Canal Grande; di fronte l'incanto di Ca' d'Oro e dei palazzi adiacenti e dondolio di gondole e giardini segreti, inattesi dentro le arabesche immagini di sogno.
Alle 18 in libreria 'Al Capitello', a formare un cerchio di voci interloquenti, ad ascoltare la lettura di passi descritti con sensazioni forti, voglia di liberazione in donne decise ad abbattere i muri di violenza che imprigionano e impediscono la vita.
La
taverna Ciardi ci ha accolti festosi. Atmosfera accattivante, antipastini e spritz aperol hanno introdotto una cenetta suggestiva dentro la quale pagine dure si stemperavano in relazioni di simpatia e affetti. Note profonde di chitarra hanno alla fine sostenuto voci intense e generose, invitate a scandire un tempo morbido e ormai assonnato.
Nell'umida notte veneziana i nostri passi ne hanno incrociati pochi altri, a metà percorso abbracci felici e sinceri ci hanno aperto percorsi diversi. Poi solo silenzio improvviso, luci soffuse, fruscio d'acqua, spazi d'ombra e sguardi in ricerca dei nomi di calli recentemente impressi.
Domenica mattina a S.Marco, la messa in Basilica, le foto alle gondole sullo sfondo di S.Giorgio, la marea di gente, ancora in vaporetto fino a Rialto e poi... valige e imbarco di ritorno, occhi sgranati sulla laguna splendida e grigia, color di perla. Ci aspettava il
ghetto, appena il tempo per introdursi e un veloce ma saporito assaggio di pietanze tipiche.
Sul treno la stanchezza si vedeva appena a confronto con la gioia per un'esperienza che aveva ampiamente superato le pur rosee aspettative.
Spontaneo è allora il mio grazie, mentre riporto alla mente Parole di vita ascoltate in San Marco: «Se uno mi ama... il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui." E "... Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore."
Per dire che dentro l'incertezza dei giorni non smettono mai di aprirsi squarci di cielo a riportare il sole, la sua luce, il suo calore.